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a stanza nella quale ci stiamo intrufolando è umida e densa del profumo del muschio.

In un angolo c'è il tronco di un albero che appare molto vecchio, le sue radici fuoriescono dal terreno e poi si nascondono sotto tappeti di spessa lana consumata, sbiadita, tanto da non riuscire a distinguerne i colori. Le pareti, di un luminoso legno chiaro, sono lisce e prive di qualsiasi decorazione mentre il soffitto ricorda un arazzo tessuto di trama ed ordito con maestria antica. Eppure è anch'esso di legno, robuste lastre scure sulle quali vivono scene lontane di animali e creature dalle più strane forme, che rimangono erette su due piedi e compiono le più disparate azioni. Alcune di esse ci fissano, sembrano vive. Un brivido ci scuote ed il soffitto sembra precipitarci addosso con tutte le sue decorazioni, gli alberi ed i monti, laghi e mari sconfinati, cavalli, draghi nei cieli e farfalle colorate su fiori sconosciuti. Precipita e gli occhi di un uomo brillano. Tutto si placa, guardiamo meglio e ci accorgiamo che il soffitto è immobile, silente.

Su una delle pareti un’apertura ovale ci permette di scorgere una luce in lontananza, o è solo illusione. All'esterno di questa stanza c'è nebbia, a volte bianca a volte azzurra. Una figura piccola e scura si muove tra le onde di nebbia corposa e poi si ferma. Ci sta guardando. E' un corvo nero come il buio che vorremmo ci proteggesse ora, perché la luce che sta filtrando dall'ovale ci acceca ed il corvo scompare.

Un canto gracchiante:

Sette destrieri per sette lunghi viaggi

Tre di essi periranno

Tre di quelli bruceranno

Dalle vive fiamme sarà la nuova era

Sconfitto il drago che avrà la vittoria

Perduto sarà il regno che non ha storia

Scacciata la menzogna sarà l'alba più vera

Un lamento ci scuote e scorgiamo una figura sdraiata al centro della stanza spoglia. Facciamo silenzio, ci muoviamo in punta di piedi e ci avviciniamo. Un altro lamento e la figura si muove, apre gli occhi, ci sta guardando. Velocemente ci nascondiamo dietro quella che ci appare come una tenda, un drappo di velluto verde, o è bianco? E' un drappo, non vi è una finestra dietro ed è di colore rosso. La stoffa morbida ci sfiora accarezzandoci. Una scossa, è terribile, ci manca il fiato e ci rendiamo conto che il drappo si muove e ci avviluppa bruciandoci. E' fuoco vivo e non si spegne. Tentiamo di urlare, ci manca la voce. Si spegne ed ora è acqua mista a terra che ci sporca.

La figura al centro della stanza dorme, al centro di un cerchio di rune che sprofonda in un abisso di fumo senza fine, eppure prima ci fissava.

 

 

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